LA SCIVOLOSITÀ DELLE PAVIMENTAZIONI

La determinazione della scivolosità delle pavimentazioni (di qualsiasi tipo e natura) è una questione molto dibattuta ed al momento esistono numerose metodiche di prova, da eseguire esclusivamente in Laboratorio o indifferentemente in Laboratorio e sulla pavimentazione in essere.

I risultati ottenuti dalle diverse metodiche purtroppo non sono correlabili tra loro.

Ciò è dovuto al fatto che ciascun metodo impiega presupposti di esecuzione della prova molto diversi, sia nelle modalità sia nelle proprietà che vengono misurate. Ad esempio, il metodo DIN 51130 permette una misura diretta in Laboratorio dell’attrito esercitato dalla superficie del pavimento sul pedone. Con gli altri metodi, invece, si effettua una determinazione indiretta di tale attrito.

Esistono metodi di prova eseguibili esclusivamente in Laboratorio e/o sulla pavimentazione posata. Ad esempio, il metodo B.C.R.A. (detto anche metodo Tortus, nato per le piastrelle ceramiche, in vigore in Italia secondo il DM 236/89 per la sicurezza delle pavimentazioni) ed il metodo EN 14231 (metodo del pendolo, nato per gli asfalti ed opportunamente adeguato a pietre naturali e affini) sono applicabili tanto in Laboratorio quanto in situ.

Alcune norme prevedono dei valori di resistenza allo scivolamento di soglia, come ad esempio per il metodo B.C.R.A. (l’art. 8.2 DM 236/89); altri metodi non prevedono valori limite.

La situazione è davvero molto articolata.

Al fine di renderla un po’ più organica, 5 anni fa è stato istituito un apposito gruppo di lavoro, il CEN/TC 339, costituito da tecnici e rappresentanti delle assicurazioni. La finalità del gruppo è la definizione di una metodica di prova univoca ed orizzontale per tutte le pavimentazioni, ma non si è ancora raggiunto un accordo soddisfacente, poiché la correlazione fra i diversi metodi di prova opportunamente modificati si è rivelata inaffidabile.

Tenendo conto di queste criticità, alla fine del 2009 il CEN/TC 339 ha stabilito che ciascuno stato membro identificasse il metodo di prova nazionale vigente, e si attenesse a questo in attesa delle decisioni future.

Al momento si stanno valutando nuove strategie di approccio al problema; comunicheremo appena disponibili gli eventuali sviluppi.

Allo stato attuale quindi i metodi di prova più frequentemente impiegati sono:

Prova secondo DIN 51130 (metodo della rampa con scarpe) - RITIRATA E SOSTITUITA CON UNI EN 16165

È la normativa tedesca che esprime la scivolosità delle pavimentazioni in funzione dell’angolo di scivolamento, poi classificato all’interno di intervalli denominati R9, R10, R11, ecc. In Germania, per ciascuna destinazione d’uso della pavimentazione viene prescritto un determinato intervallo “R”. È l’unica prova di determinazione diretta della scivolosità. Si applica a pavimentazioni di qualsiasi natura (pietre, agglomerati, ceramiche, linoleum, legno, metallo, vetro, ecc.). Si può eseguire esclusivamente in Laboratorio da due operatori “tarati” e calzati secondo le prescrizioni della stessa DIN 51130. La prova si esegue su una porzione di pavimentazione (40x160 cm circa) del formato che si andrà a posare, bagnata in superficie con olio a viscosità specifica. Il limite della DIN 51130 consiste nell’impossibilità di verificare in loco tanto le pavimentazioni finite in opera quanto quelle “logorate” dal calpestio, quanto l’effetto “antisdrucciolo” dei giunti.

Prova secondo UNI EN 14231 (metodo del pendolo)

È il metodo di prova previsto dalle norme armonizzate europee per la marcatura CE dei prodotti di pietra naturale per pavimentazioni; esprime la scivolosità delle superfici di pietra naturale come valore adimensionale (SRV o PTV), in condizioni asciutte e bagnate (acqua potabile). Le norme di prodotto relative alle pietre naturali prevedono il valore 35 in condizioni bagnate come il limite di sicurezza per le pavimentazioni esterne (che quindi devono garantire valori maggiori). Per le condizioni asciutte non sono previsti valori limite di accettabilità. La prova si esegue in Laboratorio su provini di dimensioni 20x20 cm (lo spessore è ininfluente), o in loco sulla pavimentazione in opera (soprattutto nel caso di collaudi di pavimentazioni esterne).

D.M. 14 giugno 1989 n. 236 Barriere architettoniche – Pavimentazioni

È valido in Italia e prevede il metodo di prova Tortus-B.C.R.A., determinando specifici valori limite per valutare la conformità della pavimentazione con i requisiti di legge in merito alla sicurezza. Viene applicato a qualsiasi pavimentazione. La prova è eseguibile sia in Laboratorio sia in situ, e permette di valutare il coefficiente d’attrito su tratti di pavimentazione di qualsiasi estensione, sia in condizioni asciutte sia in condizioni bagnate (acqua potabile), simulando calzature di gomma e di cuoio.

Come Laboratorio eseguiamo regolarmente questa prova nei seguenti casi:

* per qualsiasi pavimentazione finita in opera

* a supporto della produzione per l’identificazione delle finiture compatibili con gli specifici requisiti progettuali

* in occasione di collaudi di pavimentazioni interne ed esterne, prevalentemente per luoghi pubblici (scuole, ospedali, centri commerciali, stazioni, uffici, caserme, ambulatori, reparti lavorazione, … ecc)

* a supporto dei RSSP, CTU o CTP nel caso di contenziosi o di incidenti (cadute)

* a supporto dei produttori di abrasivi e trattamenti superficiali per valutare l’efficacia e la compatibilità degli specifici prodotti

Prova secondo UNI EN 13451-1– specifica per PISCINE, SPA, CENTRI BENESSERE, CENTRI SPORTIVI, ecc.

È la normativa europea che esprime la scivolosità delle pavimentazioni frequentate da pedoni a piedi nudi, in funzione dell’angolo di scivolamento, poi classificato all’interno di intervalli denominati A, B, C. Corrisponde alla norma DIN 51097 tedesca ed è l’unica prova di determinazione diretta della scivolosità per aree soggette a pedoni scalzi, e pertanto è alternativa alle prove precedentemente elencate per tali destinazioni d’uso. Si applica a pavimentazioni di qualsiasi natura (pietre, agglomerati, ceramiche, linoleum, legno, metallo, vetro, ecc.). Si può eseguire esclusivamente in Laboratorio da due operatori “tarati” secondo le prescrizioni dei metodi di prova normati. La prova si esegue su una porzione di pavimentazione (60x180 cm circa) del formato che si andrà a posare, bagnata in superficie con una specifica soluzione di acqua e sapone.

Qualora intendeste sottoporre a prova i Vs. materiali, riportiamo qui di seguito l’elenco delle prove di resistenza allo scivolamento che esegue il Laboratorio del Marmo Verona:

SCIVOLOSITÀ
Norma Prova

EN 14231 Metodi di prova per pietre naturali -
Determinazione della resistenza allo scivolamento tramite l'apparecchiatura di prova a pendolo

BS EN 14231 Natural stone test methods.
Determination of the slip resistance by means of the pendulum tester 

EN 13748-1 § 5.7 Piastrelle di graniglia -
Parte 1: Piastrelle di graniglia per uso interno.
esistenza allo scivolamento: Metodo per la determinazione della resistenza allo scivolamento su una superficie non liscia (USRV) 

EN 13748-2 § 5.7 Piastrelle di graniglia - Parte 2: Piastrelle di graniglia per uso esterno. Resistenza allo scivolamento: Metodo per la determinazione della resistenza allo scivolamento su una superficie non liscia (USRV) 

EN 13451-1 Attrezzature per piscine -
Parte 1: Requisiti generali di sicurezza e metodi di prova - Appendice E: Resistenza allo scivolamento 

BS EN 13451-1 Swimming pool equipment -
Part 1: General safety requirements and test methods - Annex E: Test of slip resistance 

D.M. 14 giugno 1989 n. 236 Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche.
Resistenza allo scivolamento secondo metodo B.C.R.A.-tortus 

EN 13036-4 Caratteristiche superficiali delle pavimentazioni stradali ed aeroportuali – Metodi di prova
Parte 4: Metodo per la misurazione della resistenza allo slittamento/derapaggio di una superficie: Metodo del pendolo 

UNI EN 16165 Determinazione della resistenza allo scivolamento delle superfici pedonali - Metodi di valutazione.
Appendice A: Metodo della rampa a piedi nudi 

UNI EN 16165 Determinazione della resistenza allo scivolamento delle superfici pedonali - Metodi di valutazione.
Appendice B: Metodo della rampa con calzature 

UNI EN 16165 Determinazione della resistenza allo scivolamento delle superfici pedonali - Metodi di valutazione.
Appendice C: Metodo del pendolo 

EN 13485 Rivestimenti resilienti per pavimentazioni -
Rivestimenti per pavimentazioni a base di policloruro di vinile con resistenza avanzata allo scivolamento -
Appendice C: Resistenza allo scivolamento 

ASTM E303 - 93(2013) Standard Test Method for Measuring Surface Frictional Properties Using the British Pendulum Tester 

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